Projects Category / architecture


  • 2024 / Desenzano del Garda / Italia 

    Ponte Panoramico


    Tipologia

    Concorso

    Dimensioni

    6.400 m²

    Cliente

    Architectural competition

    Stato

    Idea


    Il nostro studio ha sviluppato un progetto di rigenerazione urbana convertendo un non luogo in un parco polifunzionale. Il sito scelto, il cavalcavia di Desenzano del Garda, rappresenta un’opportunità unica per reinterpretare uno spazio urbano trascurato, trasformandolo in un punto iconico e attrattivo. Desenzano, città lombarda affacciata sulle rive del lago di Garda, è stata testimone di una storia ricca e complessa. Il viadotto ferroviario, elemento distintivo del paesaggio urbano, ha subito nel corso degli anni trasformazioni significative, dalla sua costruzione agli inizi del XX secolo, passando per la ricostruzione dopo i bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale, fino ad arrivare alla sua attuale condizione di infrastruttura sotto-utilizzata. In ultimazione la linea d' alta velocita la quale devierà il percorso dei principali treni e determinerà una diminuzione del transito ferroviario sul viadotto rendendo questo spazio sempre meno utlilizzato. Visto la conformazione del territorio di Desezano Il ponte è l' unico punto panoramico della città dal quale si può ammirare il Lago di Garda in tutta la sua bellezza. Oggi, questo viadotto non solo rappresenta un collegamento infrastrutturale essenziale tra autostrada e tangenziale, ma anche una divisione tra il cuore pulsante di Desenzano e le sue aree extraurbane. Il nostro intervento si propone di rivitalizzare questo spazio, creando un nuovo punto di riferimento per la città e per la comunità. La proposta progettuale prevede la realizzazione di un sistema modulare che si adatta alle diverse esigenze della popolazione, promuovendo la flessibilità e l’adattabilità come principi fondamentali del vivere contemporaneo. La struttura, composta da moduli in acciaio e legno, si sviluppa armoniosamente sotto le campate del viadotto, rispettando la morfologia esistente e integrandosi con essa. Gli elementi esagonali non sono solo un’espressione formale, ma anche funzionale, permettendo una varietà di configurazioni per sale conferenze, sale di esposizione e sale per fiere. Inoltre, sono previsti orti urbani, piazze, bar, ristoranti, aree di coworking, spazi espositivi e conferenze, oltre a servizi sportivi e aree naturali dove si può conoscere la flora del Garda, aree di incontro che rafforzano il senso di comunità fornendo contemporaneamente servizi attualmente mancanti. L’approccio progettuale adotta una visione olistica della sostenibilità, considerando non solo l’aspetto ambientale, ma anche quello sociale ed economico. Il progetto mira a ridurre l’impatto sul territorio, utilizzando materiali riciclabili e tecniche costruttive che minimizzano l’invasione del suolo. Inoltre, la presenza di impianti termo fotovoltaici e vetri selettivi fotovoltaici garantisce un’autosufficienza energetica, mentre il sistema di raccolta delle acque piovane contribuisce alla gestione sostenibile delle risorse idriche. Il viadotto, lungo 352 metri e composto da 16 campate, diventa così un esempio di come l’architettura possa trasformare una zona degradata in un’area rigenerata, offrendo nuove prospettive e possibilità di sviluppo urbano. Il progetto non solo risponde alle esigenze della comunità, ma diventa anche un elemento attrattivo turistico, un’icona identificativa del territorio e un punto panoramico unico da cui ammirare il lago di Garda. In conclusione, il nostro progetto sotto il viadotto di Desenzano del Garda rappresenta un passo avanti verso un futuro in cui l’architettura e l’urbanistica non solo rispondono alle esigenze della comunità, ma le anticipano, creando spazi vivibili che rispettano l’ambiente e arricchiscono la comunità. È un invito a ripensare gli spazi urbani trascurati, trasformandoli in soluzioni innovative e accessibili, che celebrano l’identità e la bellezza del nostro territorio.

    Chief Designer: Matia Merli
    Visual Designer: Luca Bignotti e Damiano Corradini
    Chief Engineer: Barbara Imperiali

  • 2024 / Cortina d’Ampezzo / Italia

    Aeroporto di Cortina


    Tipologia

    Pubblico

    Dimensioni

    8.000mq

    Stato

    In design


    L’iniziativa di Holidea, avviata nel 2014 e vigorosamente rilanciata nel 2022, si è posta l’ambizioso obiettivo di rivoluzionare il concetto di mobilità aerea e turismo nella prestigiosa località di Cortina, in vista delle Olimpiadi Invernali del 2025. Questo progetto non si limita a essere un semplice punto di transito; aspira a diventare un fulcro vitale per la comunità e i visitatori, un luogo dove cultura, commercio e rispetto per l’ambiente si fondono in un’armonia perfetta. La nuova aerostazione è stata immaginata come un battito cardiaco per Cortina, un luogo che celebra l’eccellenza dell’artigianato locale e promuove un turismo consapevole e sostenibile. L’architettura si integra con grazia nel paesaggio mozzafiato delle Dolomiti, promettendo di diventare un simbolo distintivo della città, offrendo spazi accoglienti per eventi pubblici e un vivace mercato artigianale. Il progetto mira a trasformare uno spazio un tempo trascurato in un epicentro di sviluppo sostenibile, cultura e vita sociale. La struttura è stata progettata con attenzione meticolosa ai dettagli, per garantire un’esperienza passeggero impeccabile, dai servizi informativi al check-in, fino alla gestione dei bagagli. Gli spazi commerciali, articolati in due aree distinte, offrono momenti di scoperta e relax, mentre le aree tecniche assicurano un’efficienza operativa senza pari. Il cuore pulsante di questa struttura è distribuito su due piani, ciascuno dei quali offre esperienze uniche e funzionalità distintive. Al piano terra, frontalmente troveremo un’arena polivalente dedicata agli eventi, che promette di diventare un punto di riferimento per la vita culturale di Cortina. A cavallo di questa, due ingressi accolgono i visitatori, conducendoli ai servizi essenziali per i passeggeri: un’area per il check-in e il deposito bagagli, progettata per facilitare un flusso fluido e intuitivo. Posterioremente unvece l’area di attesa, i gate, Sale riunioni, i bagni e altri servizi, tutti pensati per massimizzare il comfort e l’efficienza. Salendo al primo piano, si apre un mondo di shopping e intrattenimento. Una partefrontale è dedicata al pubblico generale, simile a un centro commerciale, dove i negozi offrono una varietà di prodotti e servizi. L’altra parte è riservata alla zona duty-free, che si ispira al concept del mercato centrale, permettendo ai viaggiatori di immergersi in un’atmosfera di esclusività e qualità. In sintesi, l’aerostazione di Holidea a Cortina d’Ampezzo è molto più di un aeroporto: è un’opera architettonica che celebra la comunità, l’innovazione e la sostenibilità, un luogo dove ogni dettaglio è stato pensato per arricchire l’esperienza di chi viaggia e di chi vive nelle sue vicinanze. Materiali come legno e vetro sono stati scelti per riflettere la bellezza naturale delle Dolomiti, e la copertura dell’edificio si armonizza con il paesaggio circostante, sottolineando l’impegno di Holidea verso l’innovazione sostenibile. L’ampliamento della pista, l’integrazione con i servizi esistenti e la creazione di nuovi parcheggi rappresentano solo alcuni degli aspetti che rendono questo progetto un esempio di infrastruttura aeroportuale efficiente e all’avanguardia, pronta a soddisfare le esigenze dei viaggiatori e a integrarsi rispettosamente con l’ambiente. Con questo progetto, Holidea non si è limitata a progettare un aeroporto; ha creato un simbolo di rinascita e innovazione per Cortina d’Ampezzo, incarnando un perfetto equilibrio tra funzionalità, estetica e responsabilità ambientale, confermando la sua posizione di leader nell’innovazione e nella creazione di spazi che arricchiscono la vita e la cultura delle comunità.

    Project Manager: Jean Louis Ghys
    Chief designer: Matia Merli
    Lead Architect: Mattia Polettini
    Visual Designer: Luca Bignotti e Damiano Corradini

  • 2023 / Trescore Cremasco / Italia

    Chilometro Verde


    Tipologia

    Commerciale/Produttivo

    Dimensioni

    10000 m²

    Cliente

    Carioni

    Stato

    Idea


    Il progetto “Kilometro Verde” è una visione rivoluzionaria che si colloca all’avanguardia dell’architettura sostenibile e dell’agricoltura urbana. Questa iniziativa pionieristica ha l’obiettivo di trasformare una struttura agricola tradizionale in un simbolo di innovazione ecologica, integrandosi armoniosamente con il tessuto urbano. La parete verde, che si estende per un chilometro lungo la strada principale, non solo offre privacy alla produzione ma include anche una passerella pedonale sopraelevata per visitare l’azienda, una linea di produzione e una barriera d’accesso per un maggiore controllo. Questa struttura vivente, alta 8 metri e larga 3,5 metri, è articolata su tre livelli. Ogni piano è un tripudio di verde, con due file di coltivazione idroponica sovrapposte e tre file adiacenti, creando un’opera d’arte funzionale. La parete non solo maschera i capannoni dell’allevamento ma diventa un punto di incontro tra natura e civiltà, simboleggiando coesistenza e rispetto reciproco. La coltivazione idroponica, fulcro del progetto, massimizza la produzione agricola in aree urbane grazie all’uso di spazi verticali. Ogni metro lineare della parete verde, con i suoi 63 metri quadrati di superficie coltivabile, può produrre fino a 1.260 kg di verdure all’anno, risultando in una produzione stimata di oltre un milione di chilogrammi lungo l’intero chilometro. Inoltre, questa parete verde potrebbe assorbire una quantità significativa di CO2, contribuendo alla riduzione dell’impronta di carbonio. I pannelli fotovoltaici posti sopra la struttura produrranno 400 kwp annui con un totale di 1050 pannelli e recupereranno fino a 1840 mc di acqua piovana, dimostrando l’efficacia di un sistema energetico sostenibile e circolare. Frontalmente alla parete verde, si trovano 15 hub modulari di quattro tipologie diverse, tutti su due piani e di dimensioni rispettivamente di 508 mq, 584 mq, 266 mq e 328 mq. Questi spazi sono concepiti per essere flessibili e adattabili a diverse funzioni comunitarie, da mercati a spazi per l’infanzia. I primi due hub sono l’headquarter dell’azienda agricola: il modulo più grande ospita al piano terra una reception, zone di coworking e, al primo piano, uffici suddivisi per reparti. Il secondo hub al piano terra include lo spaccio con celle di stagionatura e esposizioni, mentre al primo piano si trova la gastronomia con balcone panoramico, l’area selfie e la food boutique. In conclusione, il “Kilometro Verde” non è semplicemente un progetto architettonico; è un manifesto per un futuro sostenibile, dove l’architettura non solo rispetta l’ambiente ma lo valorizza, creando spazi che nutrono corpo, mente e anima della comunità. Questo progetto rappresenta un modello di architettura al servizio della sostenibilità, dell’innovazione e del benessere sociale, rendendo la struttura agricola un punto di riferimento essenziale per la comunità e l’ambiente.

    Chief designer: Matia Merli
    Designer: Mattia Polettini
    Project Manager & Bim Coordinator: Luca Bignotti

  • 2023 / Trescore Cremasco / Italia

    Accademia & Sala mungitura


    Tipologia

    Commerciale/Produttivo

    Dimensioni

    900 mq

    Cliente

    Carioni

    Stato

    In construction


    Un progetto innovativo che rappresenta un punto di riferimento unico in Europa per la robotizzazione e modernizzazione delle tecniche di mungitura. Situata al secondo piano di un edificio all’avanguardia, l’accademia è stata concepita come un anfiteatro che offre una vista panoramica sull’intera sala di mungitura, permettendo di osservare ogni fase del processo. L’edificio che ospita l’accademia è strutturato su tre livelli. Al piano terra, troviamo spogliatoi, locali tecnici e sale comuni, tutti progettati per supportare la nostra avanzata sala di mungitura. Questa sala, la prima in Europa per robotizzazione, è composta da un semicerchio con 19 robot. Le vacche, guidate da una giostra, entrano nei robot singolarmente per essere munte e poi ritornano alla stalla attraverso un corridoio circolare. Al primo piano, sono situati gli uffici amministrativi e un’area dedicata alla gestione operativa. Il secondo piano ospita l’anfiteatro, che può accogliere fino a 120 persone, e una sala riunioni. Un angolo panoramico permette di osservare il locale latte del primo piano, mostrando come il latte munto viene filtrato, stoccato e inviato al caseificio tramite linee sospese. L’accademia è nata con l’obiettivo di creare un punto di osservazione privilegiato, dove grazie alle ampie vetrate dell’anfiteatro è possibile vedere l’intera sala di mungitura e il processo in atto. Un proiettore mostra in tempo reale le immagini di sei telecamere posizionate all’interno dei robot e della sala, offrendo una visione dettagliata e coinvolgente. La nostra missione è formare futuri agricoltori e tecnici, offrendo corsi propedeutici e specializzati nelle attività agricole, industriali e di caseificazione. La formazione è fondamentale al giorno d’oggi, poiché permette di acquisire competenze avanzate e aggiornate, indispensabili per affrontare le sfide del settore agricolo e industriale. I corsi offerti spaziano dalla gestione delle tecnologie robotiche alla produzione casearia, passando per la sostenibilità ambientale e l’innovazione tecnologica. Inoltre, l’accademia ospita eventi educativi per scuole, grest e altre organizzazioni, creando un ambiente di apprendimento dinamico e interattivo. Lo studio che ha progettato questa opera ha visto in essa non solo un’opportunità di formazione, ma anche un potenziale punto di riferimento remunerativo per il committente. La combinazione di tecnologia avanzata e formazione di qualità rende l’accademia un luogo unico, capace di attrarre studenti, professionisti e visitatori da tutta Europa. La sala di mungitura, insieme all’accademia, è uno degli ingranaggi di un’azienda agricola evoluta che si alimenta tramite fotovoltaico e produce digestato e biometano dagli sottoprodotti e scarti dell’allevamento. Questo approccio sostenibile non solo riduce l’impatto ambientale, ma rappresenta anche un modello di efficienza e innovazione per il settore agricolo.

    Chief designer: Matia Merli
    Architect of Record & Designer: Mattia Polettini
    Project Manager & Bim Coordinator: Bignotti Luca
    Chief surveyor: Jean Louis Ghys
    Chartered surveyor: Arielle Carvalho de Miranda

     

  • 2023 / Forte dei Marmi / Italia

    Villa Forte


    Tipologia

    Residenziale

    Dimensioni

    220 m²

    Cliente

    C.T. Real Estate

    Stato

    In construction


    Situata a circa 1000 metri dalla cristallina costa di Forte dei Marmi, questa villa singola è un omaggio all’architettura locale e al fascino senza tempo delle cabine balneari. Progettata con un’attenzione particolare alla tradizione e all’innovazione, la villa si distingue per il suo doppio tetto a due falde, un richiamo diretto all’estetica di due cabine affiancate che si fondono con l’ambiente circostante. Disposta su due livelli, la villa offre al piano terra un ampio ingresso open space che si apre su un elegante salotto e una cucina moderna. Una scala di design, elemento centrale dell’ambiente, conduce al disimpegno, un bagno ospiti e una versatile camera adibita a ufficio. Al primo piano, tre camere da letto con bagni privati, cabine armadio e balconi offrono una vista privilegiata e un rifugio personale per ogni ospite. La sfida progettuale è stata quella di creare un’architettura moderna che rispecchiasse gli elementi distintivi del luogo. La struttura in cemento armato e acciaio, con pareti esterne portanti e solai leggeri, non compromette lo spazio interno ma esalta la vivibilità. L’attenzione alla sostenibilità è evidente nell’uso di pannelli fotovoltaici ibridi, riscaldamento a pompa di calore canalizzata e un sistema di domotica all’avanguardia che garantisce comfort e rispetto per l’ambiente. All’esterno, due posti auto trovano riparo sotto il balcone del primo piano, che si estende a sbalzo oltre il piano terra. Questa scelta architettonica permette di rispettare il sedime originale e di recuperare spazio dai confini. Il primo piano, arretrato rispetto al piano terra, sfrutta la lunghezza del lotto per creare due aree coperte: un parcheggio e una veranda. Di fronte a quest’ultima, una piscina idromassaggio con zona prendisole invita al relax e al piacere dei sensi. Questa villa rappresenta un equilibrio perfetto tra l’eleganza dell’architettura locale e le più moderne tecnologie abitative, offrendo un’esperienza di vita unica nel suo genere.

    Chief designer & visual designer: Matia Merli
    Designer: Mattia Polettini
    Bim coordinator: Luca Bignotti
    Building surveyor: Antonio Scarpa
    Chartered surveyor: Arielle Carvalho de Miranda

     

     

  • 2023 / Desenzano del Garda / Italia

    Palazzina Twist


    Tipologia

    Residenziale

    Dimensioni

    1600 m²

    Cliente

    Privato

    Stato

    In construction


    Il progetto per l’edificio residenziale a Desenzano del Garda si distingue per il suo approccio innovativo nel campo dell’ingegneria e del design. La caratteristica saliente di questo complesso è la progressiva rotazione di ciascun piano, che inizia dal piano rialzato e raggiunge un’inclinazione di circa 16 gradi al secondo piano. Questo elemento architettonico non solo consente all’edificio di elevarsi oltre gli altri nella zona ma lo orienta anche perpendicolarmente al lago, assicurando viste mozzafiato fin dal primo piano e ancora più straordinarie dal secondo. La realizzazione di questa struttura senza pilastri interni, con piani che si estendono a sbalzo, offre una continuità visiva e massimizza la vivibilità degli spazi interni. Questa soluzione architettonica permette agli ambienti di essere aperti e accoglienti, favorendo la socializzazione e il relax, e allo stesso tempo mantiene elevati standard di efficienza energetica. Il complesso è composto da quattro unità abitative duplex, con i piani terra che includono taverne semi-interrate e giardini privati con piscine. I piani superiori, primo e secondo, presentano configurazioni duplex con terrazze che offrono una vista completa e ininterrotta sul lago. Ogni appartamento è dotato di un box doppio privato e di una cantina, garantendo comodità e riservatezza agli abitanti. I materiali selezionati per la costruzione sono stati scelti con l’obiettivo di sostenibilità ed efficienza energetica, senza trascurare l’estetica e il comfort degli spazi abitativi. L’uso di ampie vetrate e materiali isolanti di qualità assicura ambienti luminosi e termicamente confortevoli, minimizzando l’impatto ambientale. In conclusione, questo progetto rappresenta non solo un luogo di residenza ma anche un esempio di integrazione armoniosa con il contesto naturale circostante, offrendo un’esperienza abitativa di alto livello. Con la sua audace rotazione e attenzione ai dettagli, l’edificio di Desenzano del Garda emerge come un punto di riferimento nell’architettura moderna, unendo bellezza, funzionalità e sostenibilità per creare un ambiente ideale per vivere. In particolare, il secondo piano si estende in modo spettacolare a sbalzo per quasi 8 metri rispetto al suolo, aggiungendo un elemento di design distintivo all’intera struttura.

    Chief designer: Matia Merli
    Project Manager & Bim Coordinator: Luca Bignotti
    Visual Designer: Damiano Corradini
    Chief surveyor: Lorenzo Guicciardi

  • 2022 / Milano / Italia

    Palazzo Sistema


    Tipologia

    Concorso

    Dimensioni

    55.000 m²

    Cliente

    A.R.I.A. S.p.a.

    Stato

    Idea


    Nel dinamico tessuto urbano di Milano, sorge Palazzo Sistema, un progetto che si annuncia come una reinterpretazione moderna dell’attuale Palazzo della Regione. Questa struttura è destinata a diventare un punto di riferimento per la città, un simbolo di rinnovamento che abbraccia il patrimonio culturale e l’innovazione.mIl cuore pulsante di Palazzo Sistema è incarnato dal logo della Regione Lombardia, la Rosa Camuna. Questo simbolo storico, portato alla vita nel 1975 dalle menti creative di Bruno Munari, Bob Noorda, Roberto Sambonet e Pino Tovaglia, si trasforma in un’espressione architettonica che si apre verso il territorio. Attraverso un linguaggio formale evocativo, il logo diventa una metafora della volontà dell’ente di connettersi con i cittadini e di integrarsi armoniosamente con l’ambiente circostante. La progettazione di Palazzo Sistema sfida la percezione tradizionale di un’istituzione come entità distante e astratta, creando invece uno spazio accogliente e inclusivo. L’edificio si sviluppa attraverso la creazione di piazze vivaci, fontane rilassanti e giardini rigogliosi, che insieme formano un’oasi urbana di benessere e sostenibilità. Questo approccio polifunzionale mira a generare un nuovo polmone verde per Milano, offrendo un luogo di serenità sia per i lavoratori della Regione che per tutti i milanesi. La silhouette sinuosa di Palazzo Sistema, che emerge da un gesto di apertura verso la comunità, rappresenta l’unione perfetta tra il simbolismo lombardo e il biscione, emblema araldico dei Visconti e icona amata della città. Questa forma non solo celebra la Lombardia e Milano, ma si lega anche profondamente alle radici storiche della regione, richiamando le ancestrali grotte neolitiche della Val Camonica, testimoni del primo insediamento lombardo.

    Chief designer: Matia Merli
    Project Manager & Visual Designer: Luca Bignotti
    Chief surveyor: Jean Louis Ghys

  • 2021 / Brescia / Italia

    Riva Verde


    Tipologia

    Residenziale

    Dimensioni

    3.500 m²

    Cliente

    Riva 1908

    Stato

    In design


    Riva Verde si erge come emblema di rinascita e sostenibilità a breve distanza dal vibrante centro di Brescia. Questo progetto è più di una semplice ristrutturazione; è una trasformazione degli storici edifici che hanno ospitato la rinomata falegnameria Riva 1908, un nome che da oltre un secolo è sinonimo di eccellenza e tradizione nel lavoro del legno. Con una visione che affonda le radici nell’analisi meticolosa del paesaggio urbano e della sua evoluzione storica, Riva Verde si propone di infondere nuova vita in questi spazi con un approccio che rispecchia la “missione Riva”: un impegno verso la qualità, l’innovazione e il rispetto per l’ambiente. Il progetto trasforma l’area da un passato industriale a un’oasi residenziale, un giardino funzionale che si integra armoniosamente con il tessuto urbano, offrendo agli abitanti di Brescia un nuovo “polmone verde”. La sostenibilità non è solo un concetto astratto ma diventa lo stile di vita che permea ogni aspetto di Riva Verde, dalla scelta dei materiali alla gestione degli spazi comuni. In questo contesto, l’architettura di Riva Verde si pone come pioniera nel panorama Bresciano, aprendo la strada a un modello di sviluppo che fonde ecologia ed economia in un’unica visione. L’obiettivo è quello di contribuire allo sviluppo sostenibile del territorio, migliorando la qualità della vita non solo per i futuri residenti ma per l’intera comunità. Per rispondere a queste ambizioni, è stata creata una nuova tipologia immobiliare che coniuga l’intimità di una villetta a schiera con l’apertura e la modernità di un loft. Il risultato è una serie di 11 moduli abitativi ibridi, caratterizzati da spazi flessibili e personalizzabili, un appartamento e due attici che offrono viste panoramiche e un senso di esclusività. Completano il progetto 30 posti auto privati coperti, pensati per garantire comodità e sicurezza ai residenti. Riva Verde non è solo un progetto residenziale; è una dichiarazione di principi, un impegno verso un futuro in cui l’architettura e l’ambiente coesistono in perfetta armonia. Con la sua realizzazione, Riva Verde si prefigge di diventare un punto di riferimento per la vita moderna, sostenibile e integrata con la storia e la cultura di Brescia.

    Chief designer: Matia Merli
    Project Manage & Visual Designer: Luca Bignotti
    Chief surveyor: Jean Louis Ghys

  • 2021 / Timisoara / Romania

    The Cut


    Tipologia

    Commerciale e residenziale

    Dimensioni

    3.850 m² 

    Cliente

    Royal Exclusive 

    Stato

    In design


    Nell’ambito di un ambizioso piano di sviluppo per la periferia di Timisoara, The Cut emerge come elemento catalizzatore, incarnando la trasformazione economica e architettonica che la Romania ha sperimentato negli ultimi anni. Questo progetto è il risultato della visione di Holidea Italia, incaricata di concretizzare lo sviluppo regionale in un’opera architettonica che armonizza gli spazi commerciali con quelli residenziali. The Cut si distingue per la sua architettura dualistica, che combina l’eleganza e la modernità di un complesso commerciale con la serenità e l’intimità richieste da un ambiente residenziale. Il design innovativo prevede tre facciate completamente vetrate e specchiate, che riflettono il paesaggio circostante e conferiscono all’edificio un aspetto neutro e contemporaneo. La forma a U dell’edificio abbraccia delicatamente il parco adiacente, creando un santuario privato per gli abitanti e offrendo una fuga dalla frenesia urbana. Il tetto di The Cut non è solo un elemento estetico, ma un esempio di ingegneria sostenibile. È progettato per ospitare pannelli solari per la produzione di energia rinnovabile e sistemi di raccolta dell’acqua piovana, che contribuiscono all’irrigazione delle estese aree verdi. Queste caratteristiche sottolineano l’impegno del progetto verso la sostenibilità ambientale e l’efficienza energetica. The Cut rappresenta un modello di sviluppo futuro per la Romania, dimostrando come l’architettura possa essere un veicolo per il progresso sociale ed economico, oltre che un mezzo per promuovere uno stile di vita sostenibile e connesso con la natura. Con la sua conclusione, The Cut si propone di diventare un punto di riferimento per la comunità e un simbolo dell’evoluzione urbana di Timisoara.

    Chief designer: Matia Merli
    Project Manager & Visual Designer: Luca Bignotti

     

  • 2021 / Lonato del Garda / Italia

    Biblò Club


    Tipologia

    Commerciale

    Dimensioni

    4.110 m²

    Cliente

    Biblò Club (New Vanity)

    Stato

    In construction


    All’ingresso della pittoresca Lonato del Garda, si sta delineando un nuovo capitolo per l’intrattenimento con il progetto Biblò Club. Questa iniziativa ambiziosa di ristrutturazione e ampliamento mira a trasformare un edificio esistente, precedentemente dedicato a varie attività commerciali, in un punto di riferimento per il divertimento e il relax. Il progetto, guidato dalla visione innovativa di Holidea, prevede un’attenta rielaborazione delle facciate per creare un’estetica omogenea che lega visivamente e funzionalmente i diversi spazi. L’obiettivo è quello di fondere le due attività storiche del lago di Garda — lap dance e discoteca — con l’introduzione di una nuova entità gastronomica, un ristorante che promette di arricchire l’offerta del complesso. La riorganizzazione spaziale ha portato alla creazione di tre ingressi distinti, ciascuno con il proprio parcheggio dedicato, permettendo ai visitatori di navigare tra le diverse esperienze senza dover ritornare all’esterno. Questa soluzione architettonica garantisce non solo un flusso ottimale dei clienti ma anche un maggiore controllo e sicurezza all’interno del complesso. L’evoluzione del progetto ha richiesto un design coerente che non solo rinfreschi l’aspetto esterno ma anche evidenzi i nuovi accessi e integri armoniosamente le zone di transito. L’ampliamento previsto di circa 350 m² e l’aggiunta di una copertura fissa sul dehor estivo sono elementi chiave che contribuiranno a definire il carattere distintivo di Biblò Club. Un’attenzione particolare è stata rivolta all’interior design, con l’intento di creare ambienti unici per ogni spazio del club, arricchiti da soluzioni tecnologiche all’avanguardia. Questo approccio assicura che ogni area, dal ristorante alla discoteca, offra un’esperienza immersiva e di alta qualità. Con la sua realizzazione, Biblò Club si propone di diventare non solo un luogo di svago ma anche un simbolo di come l’architettura possa influenzare positivamente il tessuto sociale e culturale di una città. Il progetto rappresenta un equilibrio tra tradizione e modernità, offrendo a Lonato del Garda un nuovo cuore pulsante per l’intrattenimento e la socializzazione.

    Chief designer & Visual Designer: Matia Merli
    Project Manager/Bim Coordinator: Luca Bignotti
    Chief surveyor: Lorenzo Guicciardi


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